Scuderie di Sant'Eusebio dal 1926

Le Scuderie Sant’Eusebio debbono il loro nome alla zona in cui sono situate: la zona della Tiburtina comunemente denominata Torraccia. Il monumento così chiamato è una fortificazione medioevale che sorge su una rupe tufacea e fa parte di un più ampio complesso che comprende anche un palazzo ed un’altra torre, che però ha mantenuto la sua altezza originaria.
In realtà nel Medio Evo sorsero tra l’Agro Romano e la zona delle campagne di Roma Est più di 300 torri, disposte a scacchiera allo scopo di difendere le piccole comunità rurali da eventuali attacchi, siamo quindi dinnanzi ad un’opera molto comune per l’epoca a cui risale, ciò che la rende preziosa è la conservazione di almeno una parte del complesso a cui appartiene.
Infatti se la “Torraccia” non è ben conservata, ed anzi appare oggi tronca, il complesso di Sant’Eusebio in cui è inserita presenta strutture molto ben tenute: il Casale di Sant’Eusebio, o come viene comunemente denominato, la Torre di Sant’Eusebio, che appartiene a privati consta oggi di una struttura principale e di una torre con un coronamento di merlatura guelfa.
L’intero complesso, originariamente indicata come “Torre di Campo Martio” era racchiuso in un muro di recinzione che chiudeva verso terra la balza tufacea su cui sorge. Attorno a queste antichità Sabatino Gianni, noto costruttore romano, fondò una delle zone più produttive di Roma, ed oggi a pochi passi da questo monumento così ben conservato sorgono le Scuderie Sant’Eusebio, antichi locali adibiti a scuderie della Famiglia Gianni.
All’interno delle scuderie è tuttora visibile la targa che documenta la nascita di questa originale struttura, oggi completamente restaurata ed adibita ad elegante location di matrimoni, dove modernità e storia si fondono in un ambiente caldo ed elegante.
I tetti, le grandi mura, i finestroni e la targa con le iniziali del fondatore sono ancora al loro posto, a ricordare la storia di come la via Tiburtina sia passata, nell’arco dei secoli, da semplice strada che collegava Roma con le campagne di Tivoli (antica Tibur) ad uno dei poli economici della Capitale.
In realtà nel Medio Evo sorsero tra l’Agro Romano e la zona delle campagne di Roma Est più di 300 torri, disposte a scacchiera allo scopo di difendere le piccole comunità rurali da eventuali attacchi, siamo quindi dinnanzi ad un’opera molto comune per l’epoca a cui risale, ciò che la rende preziosa è la conservazione di almeno una parte del complesso a cui appartiene.
Infatti se la “Torraccia” non è ben conservata, ed anzi appare oggi tronca, il complesso di Sant’Eusebio in cui è inserita presenta strutture molto ben tenute: il Casale di Sant’Eusebio, o come viene comunemente denominato, la Torre di Sant’Eusebio, che appartiene a privati consta oggi di una struttura principale e di una torre con un coronamento di merlatura guelfa.
L’intero complesso, originariamente indicata come “Torre di Campo Martio” era racchiuso in un muro di recinzione che chiudeva verso terra la balza tufacea su cui sorge. Attorno a queste antichità Sabatino Gianni, noto costruttore romano, fondò una delle zone più produttive di Roma, ed oggi a pochi passi da questo monumento così ben conservato sorgono le Scuderie Sant’Eusebio, antichi locali adibiti a scuderie della Famiglia Gianni.
All’interno delle scuderie è tuttora visibile la targa che documenta la nascita di questa originale struttura, oggi completamente restaurata ed adibita ad elegante location di matrimoni, dove modernità e storia si fondono in un ambiente caldo ed elegante.
I tetti, le grandi mura, i finestroni e la targa con le iniziali del fondatore sono ancora al loro posto, a ricordare la storia di come la via Tiburtina sia passata, nell’arco dei secoli, da semplice strada che collegava Roma con le campagne di Tivoli (antica Tibur) ad uno dei poli economici della Capitale.